Comunisti : trasformazioni di partito in Italia, Spagna e Portogallo / Anna Bosco

Por: Bosco, AnnaTipo de material: TextoTextoDetalles de publicación: Bologna : Il Mulino, 2000 Descripción: 334 p. ; 22 cmISBN: 88-15-07900-9Tema(s): Partido Comunista de España -- Historia | Partito Comunista d'Italia -- Historia | Partido comunista portugués -- Historia | Partidos comunistas -- EuropaResumen: Alla fine degli anni ottanta la crisi irreversibile del socialismo reale nell'Europa orientale si è propagata, con una sorta di effetto-domino, anche ai partiti comunisti dell'Europa occidentale. In Italia, in Spagna e in Portogallo la necessità di ridisegnare la propria identità ha spinto il Pci, il Pce e il Pcp ad avviare trasformazioni (nell'organizzazione, ma anche nell'ideologia e nella politica competitiva) che si sono concluse con esiti molto diversi. Questi tre casi emblematici di mutamento partitico sono qui esaminati in una prospettiva comparata che aiuta anche a comprendere il nuovo ruolo assunto da attori tradizionali come i partiti negli scenari politici del nuovo secolo. I singoli partiti e i sistemi partitici nel loro complesso devono costantemente adattarsi a mutate condizioni sociali, istituzionali, culturali. Questo meccanismo di adattamento, che è tra i problemi maggiormente studiati dalla scienza politica, è particolarmente complesso nel caso dei partiti ex comunisti, dal momento che essi, nati come forze antisistema, hanno dovuto affrontare la difficoltà aggiuntiva dell'integrazione nel regime democratico. A questa esigenza i partiti qui considerati hanno risposto in forme diverse: il Pci è stato l'unico che ha messo da parte l'identità comunista trasformandosi in una forza socialdemocratica; il Pcp ha sostanzialmente conservato la propria identità, limitandosi ad abbandonare la prospettiva rivoluzionaria; il Pce ha seguito una sorta di via mediana, mantenendo inalterate le proprie basi ideologiche come corrente all'interno di una coalizione, Izquierda Unida, ispirata ai principi del socialismo democratico, cui sono state trasferite le funzioni di intermediazione con la società.
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Monografías 06. BIBLIOTECA HUMANIDADES
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Bibliografía: p. 303-334

Alla fine degli anni ottanta la crisi irreversibile del socialismo reale nell'Europa orientale si è propagata, con una sorta di effetto-domino, anche ai partiti comunisti dell'Europa occidentale. In Italia, in Spagna e in Portogallo la necessità di ridisegnare la propria identità ha spinto il Pci, il Pce e il Pcp ad avviare trasformazioni (nell'organizzazione, ma anche nell'ideologia e nella politica competitiva) che si sono concluse con esiti molto diversi. Questi tre casi emblematici di mutamento partitico sono qui esaminati in una prospettiva comparata che aiuta anche a comprendere il nuovo ruolo assunto da attori tradizionali come i partiti negli scenari politici del nuovo secolo. I singoli partiti e i sistemi partitici nel loro complesso devono costantemente adattarsi a mutate condizioni sociali, istituzionali, culturali. Questo meccanismo di adattamento, che è tra i problemi maggiormente studiati dalla scienza politica, è particolarmente complesso nel caso dei partiti ex comunisti, dal momento che essi, nati come forze antisistema, hanno dovuto affrontare la difficoltà aggiuntiva dell'integrazione nel regime democratico. A questa esigenza i partiti qui considerati hanno risposto in forme diverse: il Pci è stato l'unico che ha messo da parte l'identità comunista trasformandosi in una forza socialdemocratica; il Pcp ha sostanzialmente conservato la propria identità, limitandosi ad abbandonare la prospettiva rivoluzionaria; il Pce ha seguito una sorta di via mediana, mantenendo inalterate le proprie basi ideologiche come corrente all'interno di una coalizione, Izquierda Unida, ispirata ai principi del socialismo democratico, cui sono state trasferite le funzioni di intermediazione con la società.

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